Andamento climatico e caratteristiche dell’annata
L’annata 2017 è stata alquanto calda ma per molti aspetti
sostanzialmente diversa a precedenti annate, come ad esempio la 2003 o la 2012. Seppur con una stagione
primaverile e estiva caratterizzate da temperature spesso sopra la norma, le condizioni vegetative delle piante e i
risultati in termini organolettici delle uve e dei mosti cui hanno dato origine nel territorio di Bolgheri, sono di
tutto rispetto. L’autunno e la prima parte dell’inverno sono stati caratterizzati da temperature rigide, condizionate
dai venti di tramontana e media piovosità. Condizioni che hanno consentito il fermo vegetativo, contenuto i
principali parassiti della vite e mantenuto in equilibrio le riserve idriche dei terreni.
Il clima bizzarro dell’inizio primaverile, con temperature che già a fine Marzo erano ben al di sopra delle medie,
ha condizionato il buon andamento della fioritura ma anche dell’allegagione, dando origine a grappoli più piccoli
e minore presenza di acini. Ossia la conseguenza di una riduzione di produzione mediamente del 18-20%.
Se questo ha indotto ad una minore produzione, diversamente ha favorito ulteriormente qualità delle uve e
creando una condizione più sostenibile per le viti che hanno portato a maturazione con regolarità il proprio carico
di uve, sebbene con un’estate molto calda.
L’estate è proseguita con giornate di sole, temperature calde e assenza di piogge fino alla fine di Luglio. A
ferragosto, con l’inizio della maturazione fenolica delle uve, l’arrivo di una perturbazione di origine atlantica che
ha portato piogge per 2 o 3 giorni e fatto calare sensibilmente le temperature, ha creato le condizioni ideali per
favorire il completamento della maturazione fenolica delle uve, più che quella tecnica.
Le condizioni vegetative delle viti e soprattutto le funzioni vitali non hanno mai subito interruzioni o condizioni
di stress e ciò ha consentito alle piante di continuare a svolgere con regolarità la propria capacità di fotosintesi a
beneficio dell’azione fenolica determinante nella maturazione delle uve.
Le piogge cadute nel momento più cruciale di questa azione hanno anche consentito agli acini di aumentare di
peso e dimensione grazie alla distensione cellulare, diluendo la concentrazione degli zuccheri (glucosio e
fruttosio) pur mantenendo in perfetto equilibrio la buona dotazione di polifenoli.
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L’alternanza delle temperature notturne e diurne verificatesi da metà Agosto fino a fine Settembre ha favorito lo
sviluppo degli aromi primari e secondari, ed altrettanto determinato l’innalzamento delle acidità che era
veramente indispensabile per dare freschezza e eleganza ai mosti.